mercoledì 23 maggio 2018

Intervista a Silvia Desario




Salve a tutti, in questa nuova intervista vi parlo dell’autrice Silvia Desario. Passo subito la parola a lei.


Ciao Silvia, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti particolari legati ad essa?

Buongiorno, Francesco, ti ringrazio per questa opportunità. Prima ancora che come scrittrice, è giusto che io mi presenti come ragazza, di 18 anni, appassionata da sempre alla scrittura. A me piace credere che ognuno di noi sia un potenziale scrittore. In fondo, senza andare troppo lontano, lo scrittore chi è? Colui che sa impugnare la penna e scrivere. Non è così difficile, forse l’unica difficoltà sta nel pazientare, nello stare ad ascoltare cos’hanno da dire i nostri personaggi. Tutto, insomma, è cominciato da sempre, da quando scrivevo sul mio diario personale, o quando alle elementari mi piaceva descrivere tutto nei minimi dettagli. Il mio punto forte è proprio questo, la descrizione: non mi piace trascurare niente, e quando devo cominciare una storia, per me è fondamentale soffermarmi proprio sui piccoli dettagli che mi circondano, per dare voce alle cose, che altrimenti resterebbero mute. Tu mi chiedi se ci sono aneddoti… Be’, otto anni fa vidi un film in televisione: non ricordo la trama, ricordo solo che la protagonista disegnava conigli, e questi conigli poi prendevano vita, staccandosi dal foglio. Questa cosa mi lasciò affascinata, mi dissi: anche io voglio creare qualcosa di simile! E così quel pomeriggio disegnai anche io un coniglio e quel coniglio diventò il protagonista della mia prima storia, da cui ne sono nate altre dieci, che ho stampato per conto mio in cartolibreria. Ho continuato a scrivere per me stessa, perché mi divertivo, perché quando scrivo decido io come vanno le cose, i personaggi aspettano che io arrivi per dialogare, vivere, per provare emozioni. E ammetto che la maggior parte delle volte sono loro a stupirmi, perché spesso succedono cose, nel corso della trama, che non avevo messo in conto e loro mi insegnano molte cose. E quindi, ad oggi, ho scritto dieci romanzi, e questo è il primo che pubblico.



Helen Beatrix Potter, personaggio del film Miss Potter a cui
fa riferimento Silvia, è stata un'illustratrice e scrittrice britannica,
famosa per i suoi libri per bambini.






Di cosa parla il tuo libro?

“Anche la luna è bugiarda”, edito da Bonfirraro Editore, è la storia di ognuno di noi, delle nostre illusioni e dei nostri tradimenti. Il titolo di questo libro ha una storia un po’ particolare, che mi piace raccontare. Il titolo che scelsi tre anni fa, quando lo ultimai, era: “L’eterna prigioniera”. Questo perché le tre protagoniste si sentono completamente oppresse dalla loro quotidianità, appunto prigioniere. Quando ho finito di rileggere l’ultima bozza, qualche mese fa, ho scritto una poesia. E così il nuovo titolo è diventato “Anche la luna è bugiarda”. In fondo, la luna è bugiarda perché, come tutti sappiamo, la sua luce non le appartiene, ma è il riflesso di quella del sole. In questi termini, la luna ci mente, tutte le notti, perché se non ci fosse il sole, lei sarebbe opaca e non ci ammalierebbe della sua luce. La stessa cosa accade a noi. Ci sentiamo sempre privati della nostra libertà, come se tutto ciò che facciamo non sia mai veramente nostro, ma sia il risultato di ciò che fanno gli altri al nostro posto. La domanda che voglio suscitare con questa storia è: chi siamo noi? Quanto c’è di autentico nella nostra personalità? E qual è un modo per essere veramente liberi? Tutto ciò si sviluppa attraverso tre storie, legate tra loro, di tre ragazze apparentemente diverse. La prima, la mia preferita, è Aliénor. Lei si sente estranea dalla sua città, Parigi, troppo caotica. Per questo va via, e arriva ad Annecy. In questa città si sente libera di coltivare le sue passioni, che sono il clavicembalo e la fotografia. A chi non piacerebbe fuggire via per un po’, per poter fare quello che ci piace liberamente? E allora potrebbe sembrare che scappare sia la soluzione per essere liberi... La seconda storia, quella di Andréa, è una storia comune, di una ragazzina che si innamora del suo migliore amico. Nella figura di Andréa mi piace far rientrare tutti i miei sbagli, le mie emozioni passate. La terza storia, invece, è ambientata in un’isola della Polinesia francese, e si svincola completamente dalla realtà. Infatti, Moorea, la protagonista, è una bambina orfana, custodita da diciassette animali mitologici, gli Anciéns. Grazie a loro Moorea cresce in completa libertà, è veramente se stessa. Moorea è l’unico personaggio compiuto di questa storia, perché lei, in effetti, è il simbolo della spensieratezza, della libertà pura, che Andréa, Aliénor e ognuno di noi non è mai riuscito veramente ad ottenere. Libertà è il piccolo gesto, è una farfalla che bacia un fiore, un albero che ti parla, un animale che ti sorride. E allora la libertà è un incantesimo, che si spezza quando si diventa grandi.



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Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?

Credere in se stessi. Nutrire la propria anima. Essere testardi. Questa è la ricetta perfetta per non far trasparire lentamente la propria individualità. Ciò che ci rende diversi è proprio la nostra dote, la nostra caratteristica insostituibile che ci rende questi e non altri. Ognuno di noi ha un compito, ed ha gli strumenti adatti per portarlo a termine. Potrei rivolgermi solamente agli scrittori, ma è bene che le mie parole siano rivolte a chiunque abbia un sogno. Il solo fatto di averne uno è magico, è speciale, ci rendi privilegiati, non vuoti. È nostra responsabilità prestare attenzione a noi stessi, ai nostri desideri. La società ci vuole tutti uguali. Ma noi abbiamo il dovere di proteggere la diversità.


Presentazioni, eventi e progetti futuri.

La mia prossima presentazione sarà il 24 maggio nella mia scuola, a Barletta (Puglia). Ne farò sicuramente altre, non appena avrò finito gli esami di maturità (incombenze passabili!). Il vero progetto futuro è il test di medicina, a settembre, e chiunque condivide con me questa “scelta” esistenziale potrà capire quanto sia importante.


Dove possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi social.

Chiunque volesse seguirmi, può farlo su Facebook ed Instagram e risponderò a qualsiasi curiosità o domanda! Mi trovate come “Silvia Desario”.Ringrazio chi mi ha letto e chi mi contatterà o leggerà! Sarebbe bello ricevere critiche o messaggi! A presto!



Ringrazio Silvia per la sua disponibilità e vi rimando al prossimo articolo.


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