Salve a tutti, oggi vi parlo dell'autore salernitano Mario Rotolo. Conosciamolo meglio attraverso le sue parole.
Ciao Mario, parlaci di te e della tua passione per la scrittura. Di cosa parla il tuo libro?
Ciao, sono Mario Rotolo e voglio essere uno scrittore. Presentazione abbastanza rapida, senza troppi giri di parole, no? Eppure perfettamente calzante. Attualmente sono uno studente al terzo anno di Scienze dalla comunicazione all’Università degli studi di Salerno, ma mentirei se dicessi di aver scelto questa facoltà per motivi diversi da quello di avere qualche possibilità in più di vivere di scrittura. Alla fine sempre lì si arriva. Un connubio indissolubile per me è quello tra scrittura e musica; infatti dal 6 febbraio di quest’anno comincerò a lavorare come speaker radiofonico alla radio della mia università, in una trasmissione che parla di libri, ma con una colonna sonora tutta rock. Il rock e la scrittura, da quando li ho scoperti mi hanno donato nuova vita e, soprattutto, nuove storie da raccontare. È proprio di questo che parla il mio primo romanzo, “Rock City: Il blocco degli artisti”. Rock City parla di musica, di rock, parla di artisti, con tutti i problemi che può avere un giovane musicista, o uno scrittore alle prime armi che cerca di vivere della propria arte in una società, che spesso dell’arte sembra dimenticarsi. Il protagonista e voce narrante del romanzo è Daniel D’amico, un giovane che sogna di diventare un romanziere, ma afflitto dalla “sindrome della pagina bianca”, che lo porterà ad annegare la frustrazione in grandi quantità di alcool, a finire interi pacchetti di sigarette e ad avventurarsi in storie di sesso che lo costringeranno in seguito a fare i conti con il suo blocco e con se stesso. Ad affiancare Daniel ci saranno degli eccentrici vicini di casa, i quali svolgeranno in maniera alternata ruoli di protagonismo. Visto che la musica non poteva mancare, alcuni di loro sono i componenti di una Grunge band emergente, di cui Poh, uno dei migliori amici di Daniel, ne è il frontman. Ricapitolando: uno scrittore che non scrive, una Grunge band che non riesce a sfondare, una pittrice russa leggermente sociopatica ed un giovane grafico di talento con poco lavoro per le mani. Con queste premesse, se non lo avessi scritto, probabilmente vorrei comprarlo. Calmatevi, stavo scherzando, non sono così autoreferenziale, ma se ci doveste dare un occhiata non mi offenderei.
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